c'è un amore al piano terra di via giulio cesare,in una casa fatta di pittura passata con un rullo sgocciolante d'inesperienza,di mobili colorati montati con mille viti e istruzioni di montaggio in lingua svedese gettati a terra e un divano con le molle che sono uscite dal tessuto per vedere l'ultima soop opera in televisione.
c'è un amore al piano terra di via giulio cesare.in un frigorifero odorante di limoni ammuffiti e uova e burro che insieme possono addolcire una colazione domenicale,sul tavolino briciole di un panino smangiucchiato a quattro mani.
c'è un amore fatto di una coperta in più sul letto e qualche euro in meno sulla bolletta del gas,vino da un euro comprato in stock sull'ipermercato più economico e due lauree incorniciate all'entrata di casa.
Alex è un laureato in lettere sgrammaticate e Mia un'artista di tasti bianchi e neri di un pianoforte usato come tavolo della cucina perchè in questa società di aria precaria bisogna ottimizzare gli spazi.
non è la storia qualunque di due ragazzi innamorati che vivono in un miniappartamento alla ricerca di un lavoro con l'ambizione di dar voce a quello per cui hanno studiato,ma sono l'emblema della serenità,loro sono quello che volevano essere...
lui non voleva diventare un professore universitario con la ventiquattrore in una mano e il sigaro nell'altra,lei non voleva calpestare le scene dei più grandi teatri circondata da un'orchestra di 60 elementi...lui scrive vignette umoristiche sul giornale venduto all'uscita della metro perchè il suo sogno era far ridere le persone,lei suona ninnenannne per future mamme perchè i sogni dei bambini devono sempre essere scritti su pentagrammi di emozioni.
AlexeMia sono una parola unica scritta senza spazi dispersivi,sono due bicchieri di carta sporchi di vino rosso e un letto che odora di sesso,riescono a ridere della morte e chiudono i problemi fuori da via giulio cesare.
Di sera non regalano il loro tempo ai reality zappingati in tv,ma si accucciano sul divano guardando al di là della loro finestra...una piccola finestra incarcerata da una grata di ferro da cui vedono solo le gambe dei passanti e cercano di capire chi sono...fantasticano su chi sta calpestando quel marciapiede...dalla puttana con le scarpe da ginnastica all'operaio con il mocassino nero lucido...
fanno l'amore sulle parole di de andrè "l'amore ancora ci passerò vicino nella stagione del biancospino"e vivono l'inverno con passeggiate di mani unite dal gelo e labbra screpolate dal freddo che richiedono un burrocacao di baci appassionati.
C'è un amore al piano terra di via giulio cesare che non aspira a diventare un attico con vista mare,ma che è appagato dell'ombra in cui vive perchè a volte basta un NOI per essere felici.
1 commento:
bellissimo racconto.Hai un gran talento
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