21 settembre 2007

impigiamata


La mezzanotte mi accompagna sulla soglia del nuovo giorno.
Impigiamata davanti a questo monitor ho con me una tazza di latte caldo con del cacao in polvere…l’autunno ormai alle porte mi fa vivere queste tradizioni con la serenità del momento…e cerco di mettere in riga i pensieri confusi di questa fredda serata.
Il cellulare s’illumina degli sms dei nottambuli come me ed un sorriso sornione nasce ad ogni parole letta.
Ho passato queste ultime ore con le amiche di sempre,tra chiacchierate senza limiti,con le paure delle felicità vissute alla “e finisce tutto qui?”,con il fumo di sigaretta che brucia gli occhi,ma che stranamente riscalda l’atmosfera,con la foto di un ecografia e la scoperta che sarà maschio…e tutto è certezza.
Certezze…le certezze sono le persone che ci saranno sempre,gli affetti che troverai ad ogni angolo del cuore,sono gli amici che nonostante i silenzi e gli sguardi caduti a terra li ritrovi in ogni tempo e in ogni spazio…sono le persone che ami “nonostante tutto”,di cui ti arrabbi per i difetti,ma che senza di essi li troveresti banali…e le mie certezze hanno i lavori in corso o come direbbero i più eruditi sono in work in progress.
Lo riconosco,io ho bisogno di certezze,di sapere che posso contare su qualcuno,di sapere che di li a breve potrò riascoltare quelle stesse voci o risentire le frasi di sempre…perché io sono una fautrice delle “parole tradizionali”;io ho le mie come “mica sto a mette lo smalto ai criceti” oppure parlare con la R moscia o intercalare con “COJò”…parole che ti riportano alla memoria,che non ti lasciano scendere nel dimenticatoio.
Forse è per questo che io ascolto molto e riesco a percepire ogni sfumatura,perché ho fame di interpretazioni e di capire il prossimo.
Capire il prossimo…ultimamente pensavo fosse un problema,pensavo che fosse un errore,un gesto d’accantonare per non essere ritenuta DIVERSA…ma all’1 di notte i ricordi riaffiorano ancor più vivi e ripenso a circa 8 mesi fa quando dentro lo studio della caposala ho trovato l’affetto di due amiche…ricordo le lacrime,la rabbia,le delusioni,ma ricordo soprattutto l’unione.
Quell’unione che ha fatto nascere invidie,pettegolezzi…tanto che ora come ora se ci ripenso ho la netta sensazioni che le liti sono sempre nate per terze persone…quella ha insinuato quello,quella ha detto che,ho sentito dire….ed ho capito che bisogna sempre guardarsi alle spalle e che i “tesori” sono l’ingordigia di tutti gli astiosi pirati.
E se ora Franci tu stai leggendo questo mio blog vorrei dirti che quando ti avevo detto che niente e nessuno avrebbe preso il vostro posto io non scherzavo perché IO NON DIMENTICO..e non dimentico quella che sono diventata grazie a voi e quella che sarò grazie ai vostri incoraggiamenti e se ultimamente ho deciso di lavorare con altri è perché era giusto così,ero io a dover cambiare…ed ho cambiato con la paura di avere molte più responsabilità,di dover avere mille occhi e di assumere le vesti di “anziana”…spero di farcela e di essere capace di affrontare la situazione.
Devo farcela sia per me e sia per dimostrare che i vostri insegnamenti hanno creato una valida collega.
Ho deciso di non ascoltare più il sibilare delle lingue a sonagli,di far scivolare come olio le calunnie e di non far toccare a mani sporche d’accidia la mia sensibilità rimanendo sempre la solita combattiva.
L’indifferenza è la miglior arma.
Questo post dai pensieri random è un modo bizzarro per far capire il mio sentirmi sempre debitrici,di aver sempre il bisogno di dire grazie e di non prendermi mai i meriti di quello che faccio perché ho sempre pensato che tutti hanno da insegnarmi qualcosa.
In questo mio piccolo mondo io ci sto benissimo perché è un mondo fatto da così tante emozioni che “sembra solo ieri” è la frase ricorrente

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