Ho sempre pensato che fossi la seconda scelta,la medaglia d'argento,il dovere di andare avanti,un occasione per non rimanere impantanata nei ricordi...ma questa sera tutto ha preso forma e spiegazione. Come i bambini che dal gattonare incominciano a camminare:i genitori aspettano,macchine fotografiche belle cariche,telefoni in modalità fotocamera...ma il bambino si metterà a camminare quando non ci sarà nessuno da sorprendere,perché la sorpresa più importante è dimostrare a se stessi.
Nuovi passi.
Te ne stavi sopra di me ad ascoltare quella musica appena scoperta e io mi sono sentita libera.
Una libertà che nessuno ti regala,che non la trovi in vendita nel reparto bricolage,che si conquista a fatica e senza sconti.
Ho chiuso gli occhi e non ho avuto paura..paura di cadere,di farmi male,di sentirmi sbagliata ed inesistente...nessuna paura.
Mi sono sentita tua.
Se qualcuno mi aveva lasciato andare di gran fretta tu hai saputo conquistarmi in silenzio,senza alcun rumore...hai tolto le scarpe e mi hai seguito.
Senza orgoglio e durezza,perché in questo mondo di battaglie continue,almeno i rapporti lasciamoli morbidi ed accoglienti.
Teniamoci delle oasi di pace dove trovar rifugio,dove dimenticare tutto e tutti...luoghi di braccia abbandonate,di maschere appese al chiodo e di bocche al sapor di verità.
Oasi dove si è se stessi,dove ti senti libera di confidare la parte più intima senza freno a mano.
Ecco stasera ti ho tolto dal podio perché sei l'unico partecipante di questa gara che si chiama Vita.
Ora puoi rimetterti le scarpe e far un gran bel rumore,perché ho voglia di sentirti addosso.
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