23 maggio 2013

Change





oggi è stata una di quelle giornate in cui non puoi far a meno di pensare e mentre mi accingevo nell'arte dell'ascolto,nella mia testa già si stava delineando questo post.
RAPPORTI.
Gran bella cosa...se fossimo pronti a costruire e a mantenere,ma nella maggior parte dei casi preferiamo cambiar strada e non fare quella fatica immane di azionare il cervello.
Si,perchè i rapporti oltre che di cuore sono fatti di razionalità..di certezze,di concretezza,di dare un senso alle parole che si dicono e di immortalare nel domani le emozioni che si provano.
Facile cambiare..click...e tutto si cancella e si riparte da zero,molto più difficile andare avanti,capire,condividere.
Più difficile dividere per due, che moltiplicare.
Vedo persone che si trascinano dietro problemi,che credono che insabbiare significhi risolvere,ma non è affatto così.
Prima o poi arriva una folata di vento e tutto torna in superficie.
Bisogna tornare alle origini...e devo ammettere che gran parte dei problemi li creano i genitori.
I genitori non capiscono che i figli sono un prato di neve appena scesa,soffice e candida in cui tutto rimane intrappolato,proprio tutto.
i figli ricordano anche le parole dette a bassa voce,una piccola smorfia del viso o un gesto mancato.
E quando ricevi merda non puoi abituarti ad assaggiare lo zucchero.
Ti sembra sbagliato,troppo anche per te..e così mandi a fanculo chi cercava in quel preciso istante di spalare la neve da quel prato e di dividere in due quel freddo preannunciato.
Fabio Volo dice

L’altra metà da trovare non è una donna: sei sempre tu. E’ l’altra metà di te, la parte sconosciuta alla quale devi dare vita, per poterti finalmente incontrare. Per sempre. Questa è la vera unione in grado di liberarci da quel sentimento di solitudine che avvertiamo anche quando stiamo con qualcuno.

e difficilmente lo capiamo. Non capiamo che dobbiamo trovare la completezza con maturità e fame.
Si,fame di svegliarti la mattina e sapere che devi scrivere il tuo destino a quattro mani,di avere diritti e dovere,fame di sapere che la libertà non è farsi i cazzi propri,ma è non avere il peso delle paure.
Crescere significa anche questo.
Vivete in una reggia di solitudine,perchè non è la quantità di persone che vi renderà meno soli,ma la qualità.
Basta una persona  a riempirti la vita.
Ti vedevo piangere per una storia in cui avevi messo la parola fine..e capivo che quella fine l'avevi messa alla persona che eri diventata.
Chiudere una storia e capire di essere sbagliata...senza scusanti e false colpe,a volte la vita ti mette davanti al fatto che sei una grandissima stronza ed è proprio in quel preciso momento che lo capisci che devi tirarti su le maniche e capire cosa ti hz portato a tanta aridità.
Non sono gli abbracci o le probabili amicizie che non ti rendono arida,è la mancanza di continuità.
La paura di non essere abbastanza al PER SEMPRE.


...proprio oggi è uscito l'ultimo lavoro di Sistiana..change...e forse cade proprio a pennello.




"Non credo alle coppie che stanno bene, vanno d'accordo. Credo a quelle coppie che ogni tanto maledicono il giorno in cui si sono incontrati, a quelle coppie che ogni tanto dicono di odiarsi e magari si odiano davvero a volte, a quelle coppie che hanno sempre paura di perdersi, credo a quelle coppie che quando fanno pace si sentono più unite di prima."

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai cosè? Ogni volta che ti leggo mi ritrovo a pensare e a fare i conti con quello che le tue parole riescono a portare a galla. Piove e io me ne sto davanti a questo blog come se fosse un amico con cui parlare e penso a che bella persona che sei. Mi piace il fatto che non ti lodi ma ti fai vedere fragile e piena di errori,ma se gli errori sono questi ben venga. Mi hai fatto riflettere che tutte le mie storie non hanno un inizio e una fine,ma un inizio e una fuga e mi riesce anche bene cazzo. E anch'io sono una di quelle stronze di cui parli,ma ora mi sento incompleta. È anche vero che la famiglia ha il suo peso:genitori separati e un adolescenza fatta di troppi addii. Quindi ora mi viene facile abbandonare.
Ma ho voglia di star male per una lite,di scordarmi di mettere il sale nell'acqua della pasta per il rincoglionimento dell'amore,voglio fare l'amore e non il sesso,voglio mani sul mio corpo che non mi vedano come un attimo,ma come un'appartenenza. Voglio sentirmi di qualcuno e aver paura di perderlo.
Riesci a togliermi il sonno

Ale ha detto...

A volte i genitori sono capaci di dire cose orribili, di farti sentire in colpa qualunque cosa tu faccia.
Mi ricordo che da piccola avevo paura degli altri e persino a volte della mia stessa ombra, mi sentivo un pesce fuor d'acqua e a scuola nelle pagelle di fine anno spuntavano nelle note sempre le stesse maledette parole: non socializza. Adesso che sono abbastanza matura,almeno di età, mi rendo conto che rapportandomi con gli altri ho le stesse paure di sempre e la stessa soggezione di sempre.
Quanto vorrei per una volta arrabbiarmi veramente e perdere il mio autocontrollo

Anonimo ha detto...

Che poi,alla fine,chi soffre di più sono le stronze o gli stronzi che fanno soffrire perchè sono consapevoli di quello che hanno fatto e di quello che perdono

Anonimo ha detto...

ti ho sempre letta. Scoperta da quando stavi in pagina e poi mi sono intrufolata in questo tuo mondo. Sei una grande perchè non hai mai sputato nel piatto dove hai mangiato,parlato male delle persone con cui hai vissuto una parte della tua vita e soprattutto te ne sei andata in silenzio senza false sceneggiate come ho visto fare in molti casi. e a proposito di rapporti,con te ho capito tanti lati di me stessa che rinnegavo

barbara ha detto...

è la mancanza di continuità...quanto cavolo è vero!!!!

Anonimo ha detto...

“Volevo scriverti, non per sapere come stai tu, ma per sapere come si sta senza di me. Io non sono mai stato senza di me e quindi non lo so. Vorrei sapere cosa si prova a non avere me che mi preoccupo di sapere se va tutto bene, a non sentirmi ridere, a non sentirmi canticchiare canzoni stupide, a non sentirmi parlare, a non sentirmi sbraitare quando mi arrabbio, a non avere me con cui sfogarsi per le cose che non vanno, a non avermi pronto lì a fare qualsiasi cosa per farti stare bene. Forse si sta meglio, o forse no. Però mi e venuto il dubbio e vorrei anche sapere se ogni tanto questo dubbio è venuto anche a te. Perchè sai, io a volte me lo chiedo come si sta senza di te, poi però preferisco non rispondere che tanto va bene così. Ho addirittura dimenticato me stesso per poter ricordare te.”

...ecco,senza di te si starebbe una merda.