24 marzo 2013

nella mia tavola ci sei sempre stata


ti servo il mio corpo su un vassoio di lattuga appena lavata
spruzzaci qualche goccia di aceto balsamico,così,tanto per renderlo interessante.
imbellisci il tutto con fette di limone appena tagliato che daranno quel gusto di agro che intorpidisce il palato così da renderlo pronto a nuovi sapori 
..a alla fine,coltello e forchetta,boccone dopo boccone mi mangerai
o almeno penserai di farlo.
Hey ti do una dritta,è molto più glamour mangiare con le mani e al termine della portata leccarsi le dita come facevano gli antichi romani davanti a tavole imbandite di vino e miele.
Dopo che ti sarai saziato di me,potrai stare a pancia all’aria,toglierti le scarpe e schiacciare un pisolino con fare bofonchioso.

Nella mia tavola siedono pochi eletti
Ognuno ha il suo posto predefinito,vinto senza vittorie,ma solo partecipando..partecipando attivamente alla costruzione della mia serenità.
Mangiamo quel che capita,senza servi ne sevitù,c’è chi ha le mani sporche di farina,chi pigia il vino e chi costruisce con i tovaglioli origami così belli da poter essere definiti made in china.
Noi abbiamo vassoi di parole e brocche piene di voglia di ascoltare,con le forchette facciamo dei finti aeroplani o treni che imboccheranno il tunnel delle labbra.
Nella nostra tavola ci saranno silenzi da interpretare e non da giudicare
Le dita verranno usate per suonare musica nuova e non per additare
Nella mia tavolata pur litigando non ci saranno Giuda da cui guardarsi le spalle perché un amico si definisce tale non quando non sbaglia,ma quando, pur non chiedendoti “come stai?” conosce dove il tuo sorriso è andato a morire.

Ti servo il mio corpo su un vassoio di lattuga appena lavata
…tu mangia…che la mia anima ti ha già digerito.
Rut.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

adoro come scrivi,ma quando scrivi così..ti amo proprio!!

sonia ha detto...

sei fantastica cazzooo