03 novembre 2011

dal cilindro

Hai un cuore che indietreggia,un passo incerto che scivola lento verso gli altri come un anziano che nonostante le sue pantofole antisdruciolo ha paura di cadere … e hai le ginocchia tremanti e uno sguardo che avrebbe voglia di diventare cieco.
Sarebbe molto più semplice non vedere,il mondo ti passa davanti e tu non hai bisogno di porti domande e di cercare risposte e resti immune da chi da un cilindro nero riesce a tirar fuori un coniglio bianco.
Vorresti essere una luna in eclissi;tu nel tuo mondo di bagliori,gli altri nelle loro ombre notturne.
Non hai un cilindro con cui stupire il mondo con le tue magie,ma un berretto di lana con cui coprirti dal freddo,non hai un asso a portata di manica o un fazzoletto da cui far comparire un mazzo di fiori,ma soprattutto non tagli le persone in due dichiarando dopo che era tutto uno scherzo.
Per un giorno vorresti essere camaleonte,indossare il sorriso più bello,incorniciare il personaggio del momento,ungerti di un olio buono con cui farti scivolare le cose addosso e avere l’andatura di chi te la può mettere nel culo anche senza lubrificante.
Il camaleonte si destreggia,diventa quello che tu vuoi che sia,ma poi tornando a casa non sa neanche di che colore tu abbia gli occhi … perché il camaleonte è la brutta copia di te stessa e di chi verrà dopo di te.
“non ti lascerò avvicinare abbastanza da ferirmi” nelle viscere tuona questo dolore che ormai con il passar delle stagioni è diventato un modo di vivere e declini a domani quello che vorresti urlare oggi … ma quel domani si perde in un ulteriore boccone amaro da ingoiare.
Lo psicologo confonde l’apparenza con la realtà,il prete assolve un omicidio con due ave maria,il medico cura la malattia e non la persona,l’acqua non disseta,ma gonfia,il cantante non si riconosce nelle tonalità gravi,ma urla per emozionare,l’attore sogna il grande schermo e non il cigolio del pavimento di un teatro,l’amico diventa una puttana ad ore,la famiglia una prigione d’oro,una penna un antistress da mordicchiare,l’inverno diventa una mezza stagione,la sincerità una corsa all’oro,i sogni una stranezza da additare,l’educazione una bizzarria,il Male diventa il Bene di molti e il Bene il Male di pochi …
… ed è per questo che “non ti lascerò avvicinare abbastanza …”

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