01 novembre 2011

Don't You Remember



Una tazza di tisana profuma la fredda nottata che stava calando sulle sue mani … profumo di malva,finocchio e liquirizia.
Teneva la tazza con due mani e avvicinava il naso al bordo per sentire quel tepore anche nell’anima,pensieri regalati al silenzio,alla confusione di quella serenità che aveva raggiunto a pieni polmoni,la voce di Adele sussurrava dal pc portatile lasciato tra i cuscini del divano …. “But don’t you remember?Don’t you remember?” quante volte in passato queste domande avevano risuonato nella sua gola e ora poteva regalarsi una serata con le gambe incrociate sul divano lontana dalla solitudine perché a pochi metri da lei il suo uomo stropicciava il piumone tra sogni e piedi gelati.
Appoggiò la tazza sul tavolinetto ed iniziò a scrivere il suo diario informatico,il ticchettio delle dita sulla tastiera rompevano il respiro profondo del suo cane che le faceva compagnia e la luce del monitor illuminava fievole i suoi racconti.
Racconti di donna,che hanno il retrogusto di pioggia appena caduta e brace che neanche il tempo riesce del tutto a spegnere,racconti scritti tra le righe con quelle parole non dette e quegli sguardi che riesci a leggere soltanto se hai avuto anche tu lo stesso sguardo
Se ti fermi un attimo ad osservare una donna che pensa puoi percepire di lei i più teneri segreti,sentire il fruscio di come muove i capelli e lo screpolarsi lento delle sue labbra tra la lingua e i denti … se ti fermi un attimo ad osservare una donna che pensa non avrai bisogno di porre domande,ti risponderà inconsciamente.
Alcuni sorsi di tisana e “Ti ho dato spazio affinché potessi respirare. Mi sono mantenuta distante affinché potessi essere libero. E spero che trovi il pezzo mancante che ti riporti da me.” con il suo diario riflette che gli uomini hanno sempre quel pezzo mancante,vuoi o non vuoi li ritrovi perduti nella quotidianità,stretti in quella fase in cui devono lasciare il loro Peter Pan e le loro magliette con i manga per una camicia di circostanza.
… e un sorriso nasce all’improvviso sulla sua bocca e riflette che passiamo gran parte della nostra vita a far felici gli altri e i nostri attimi di felicità sono sempre furtivi e rintanati a giochi di nascondino in cui i giocatori siamo Io e Me stessa … la nostra felicità ormai è rilegata a piccole cose … rimanere sul letto cinque minuti in più rispetto al suono della sveglia,prendere un’ insalatina al ristorante e poi rubare le patatine fritte appena lui gira lo sguardo,grattarsi il culo di nascosto perché per un qualcosa di ancora sconosciuto alle donne non è concesso,comprarsi le frizzy pazzi quella polverina che appena la metti in bocca scoppietta e diventa gomma da masticare …. Lasciare la bocca aperta e sentire lo sfriccichio sulla lingua e capire che per un attimo vuoi essere una donna con la d minuscola.
Start … arresta il sistema … chiude il pc e con le labbra che sanno di malva e liquirizia s’infila tra le lenzuola e il suo lui consapevole che domani avrà un’altra storia da raccontare

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