25 febbraio 2009

il curioso caso di Benjamin Button

Ieri sera ho visto circa 3 ore di pellicola cinematografica e al contrario di quello che si potrebbe pensare le ore sono trascorse senza lasciare delle labbra sporche di sbadiglio o le ginocchia scricchiolanti di noiosità,anzi…
Con lo stomaco pieno di mc donald’s ho vissuto la poltrona del cinema con la massima passionalità che si può vivere un qualunque momento da ricordare…e “il curioso caso di Benjamin Button” sarà da ricordare.
Tutto ruota intorno alla frase che la vita non è fatta di minuti,ma di momenti,la vita non è fatta dal numero dei respiri,ma dai momenti che ti tolgono il respiro...un orologio con le lancette che girano al contrario per ridarti le persone perdute,gli oggetti dimenticati e le sensazioni sprecate tra rimorsi e rimpianti…utopia?
Chi lo sa…ma mi è venuta alla mente questa”poesia” che avevo letto di sfuggita in qualche blog e che ho ritrovato..

“Se io potessi vivere nuovamente la mia vita nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non tenterei di essere tanto perfetto, mi rilasserei di più sarei più stolto di quello che sono stato, in verità prenderei poche cose sul serio.
Correrei più rischi, viaggerei di più, scalerei più montagne, contemplerei più tramonti e attraverserei più fiumi, andrei in posti dove mai sono stato, avrei più problemi reali e meno problemi immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che vivono sensatamente, producendo ogni minuto della vita.
E’ chiaro che ho avuto momenti di allegria, ma se tornassi a vivere, cercherei di avere soltanto momenti buoni.
Perché di questo è fatta la vita, solo di momenti da non perdere.
Io ero una di quelle persone che mai andavano da qualche parte senza un termometro, una borsa d’acqua calda, un ombrello e un paracadute: se tornassi a vivere, viaggerei più leggero.
Se io potessi tornare a vivere, comincerei ad andare scalzo all’inizio della primavera e continuerei così fino alla fine dell’autunno.
Girerei più volte nella mia strada, contemplerei più aurore e giocherei di più con i bambini.
Se avessi un’altra volta la vita davanti...Ma, vedete, ho ottantacinque anni e non ho un’altra possibilità”


..e Benjamin Button un’altra possibilità,seppur per un breve periodo,l’ha avuta.
Benjamin nasce alla fine della prima guerra mondiale,un neonato con le rughe sulla pelle,le ossa piene di artrite e gli occhi sofferenti di cataratta…un bambino nato vecchio.






Viene abbandonato dal padre,un famoso produttore di bottoni,sulle scale di una casa di riposo dove verrà accudito da una governate di colore e suo marito.
Benjamin con il passare del tempo ringiovanisce e negli anni che trascorrono incontrerà il sesso,il primo bacio,ma soprattutto l’amore…l’amore per Daisy.
Una storia bellissima,fatta di sorrisi spenti,di nodi alla gola…una storia che sfocerà nella nascità di una bambina.
A quel punto Benjamin capisce che non potrà mai essere un buon padre..perchè sta ringiovanendo così velocemente che sarebbe un peso per tutta la famiglia..benjamin in sella alla sua moto se ne va.
…il finale non ve lo racconterò,ma vi consiglio di prendervi una serata tutta per voi,comprare un biglietto del cinema e un sacchetto di pop corn..perchè questo film merita la vostra attenzione.


"Mi amerai ancora quando sarò vecchia?"

"E tu mi amerai ancora quando avrò l'acne?"

P.S. datemi Brad Pitt vecchio,bavoso,sdentato,rugoso,con la prostata in subbuglio,pelato...ma DATEMELO!!

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