Se solo mi fermo a riflettere ti vedo davanti ai miei occhi…piccole ossa che scricchiolano al primo dolore,rifugiata nel bagno con i lacrimoni che scendono mentre ti metti l’ultimo velo di trucco perché la bellezza deve arrivare prima del tuo cuore.
Con me non ci sei riuscita,me ne frego dei tuoi capelli sciolti al vento impeccabilmente tirati a lucido,me ne frego dei tuoi vestiti che modellano il corpo,ma non l’anima…io conosco i tuoi occhi bassi quando non ti senti accettata,conosco le tue mani intrecciate quando vorresti strappar via qualunque cosa,conosco il tuo perderti nel nulla quando le lancette dell’orologio corrono via prima di te…
Percepisco i silenzi,le giornate che sono diventate lo scrigno di mille ricordi,leggo tra le righe e rimango spettatrice di questa lenta ed infinita agonia;non ho domande da porti o curiosità da togliermi,non ho bisogno di questo “per sapere”.
Ascolto le parole non dette e vedo là dove un semplice sguardo non riesce ad arrivare.
Non sempre ci sono colpe da dare o nemici dietro le nostre sofferenze,se vedi il mondo grigio non star li a trovare il colpevole,ma prendi una tavolozza di colori ed incomincia a dipingere…se cala la nebbia nella tua vita non rifugiarti nella paura,ma accendi i fari e cammina a testa alta.
I tuoi pensieri sono come un gomitolo di lana e tu non cerchi di trovare l’inizio della matassa,ma stai li ad intrecciarlo sempre di più…raggomitolata nelle tue idiosincrasie.
Sei il suono di un pianoforte,fatto di tasti bianchi e neri,sei un diario segreto con il lucchetto lasciato aperto con la speranza che qualcuno lo legga,sei una domenica pomeriggio vissuta con l’ansia che arrivi il lunedì,sei un bicchiere mezzo vuoto…sei soltanto l’ombra di quello che potresti realmente essere.
Usa i tuoi occhi,le tue orecchie,le tue labbra…e non essere il burattino di chi sa manovrare a meraviglia le fragilità altrui.
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