28 febbraio 2007

Cara amica,


in quella notte di silenzi ho pensato molto,
ho pensato a come siamo arrivate a questo punto...ho scartabellato ogni sentimento:
la rabbia per aver creduto alle menzogne che ti sono state dette,il bene che ti voglio e che non riesce a scemare così facilmente e quel senso di vuoto che mi pervade quando i ricordi riaffiorano senza che io voglia.
Mi ricordo quella sera che siamo uscite per parlare...quel viale che ci vide così complici è ancora lì...quella panchina che ha ascoltato le nostre confidenze è rimasta indomita al suo posto...gli alberi che sussurravano il loro pensiero hanno ancor più rafforzato le loro radici...ma noi ora non siamo più quelle di un tempo.
Mi ricordo l'aspettarti davanti alla chiesa e la passeggiata di novembre dove hai aperto il tuo cuore innamorato...
Come hai potuto schierarti nell'altra barricata?
Come hai potuto dimenticare così facilmente?
Come hai potuto credere là dove prima vedevi solo falsità?
Forse la parola "amica" è un vocabolo troppo forte per identificarti,perchè se fossi stata tale ora non sarei qui a riempire queste pagini futuristiche che non odorano d'inchiostro,ma di malinconia.
In questo periodo alcune persone mi chiedono di aprirti gli occhi,si domandano come tu possa esser cambiata così facilmente...si chiedono chi sei veramente..
Ma sai cosè?Io non so dare nessuna risposta.
Io non chi sei..non so più quali siano i tuoi sogni..non riconosco più i tuoi occhi...non ascolto più la tua risata...non faccio parte del tuo presente e del tuo domani...non so se le tue mani sono fredde...se il tuo cuore ha i rintocchi lenti...se i tuoi capelli sono accarezzati da un vento di speranza...se vivi a 1000 all'ora o sopravvivi con il serbatoio in riserva...
Non so se queste lacrime che scendono ora sono la tristezza di mille silenzi o il rancore di mille urla...so solo che da te non me l'aspettavo.
So che hai tradito la mia fiducia regalando le mie parole a chi non le doveva leggere,ma pur sapendo ti ho detto "se mi dici di no ti credo ciecamente"...in quella telefonata avrei potuto sbatterti in faccia una valanga di insulti,ma ho preferito tacere e soffrire di quella bugia certa.
Mi ricordo un convegno..mi ricordo il tuo voler partire verso città più fredde...mi ricordo di averti scritto su un foglio bianco "non andare"...io mi ricordo...io ALMENO mi ricordo.
Se qualcuno ha insinuato in te il tarlo del dubbio non era giusto chiedermi dove fosse la verità?o meglio non era più giusto,dato il nostro rapporto,mandare a cagare chi ti voleva allontanare da tutto questo?
Ho gettato gli oggetti,le lettere scritte,i regali...ora cerco di gettare il mio cuore...
Cerca di non essere il clone di nessuno,cerca di camminare con le tue gambe,combatti come una guerriera e non come una schiava incatenata,realizza i tuoi sogni senza scendere a compromessi,non omologare le tue idee,non essere l'ombra di chi vive della tua luce,non farti usare per nessuna cosa,non rendere arido il tuo piccolo cuore...non fuggire davanti agli ostacoli,ma SALTA PIU' IN ALTO CHE PUOI.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti per il blog,conosciuto per caso vagando su internet.
Non barattare mai i tuoi sentimenti con la superficialità,il vociferare ha ucciso le persone nel passato,le chiacchierare hanno scalfito la dignità di animi fragili,non essere anche tu vittima della circostanza,di coloro che non conoscono il chiarimento,ma conoscono solo il silenzio.Non regalare le tue lacrime a chi delle tue lacrime ha fatto un mare in cui sguazzare.Un'amica che non crede in te merita solo indifferenza.
Poi chi scrive come te può essere solo una persona d'amare;ironica e sentimentale in ogni parola.

Anonimo ha detto...

allora esistono ancora persone con i miei stessi valori?!questo blog è una meravigliosa scoperta