01 settembre 2006

AMORE SILENZIOSO



Parigi,autunno inoltrato con un retrogusto dolciatro,un cielo lunatico che alterna giorni di cielo imbronciato ad un sole irradiante di tranquillità.
La Ville Lumière,così è conosciuta Parigi..la città delle luci,la città in cui i lampioni dei bateaux-mouches e dei monumenti,al calar del giorno,creano un'atmosfera magica intorno a questo stralcio di arte e poesia.
Parigi è una nuvola rosa in cui riposare dal frastuono della frenetica quotidianità,in cui si respira lo sfarzo del Re Sole,il genio molte volte non riconosciuto dei poeti e degli scrittori...ma soprattutto si respira il romantico impulso degli innamorati che,sulle note dell'infrangersi della senna sulla riva,si dichiarano armeggiando la loro timidezza.
Ma in questa città tra le ombre dei bagliori e tra gli sfarzi dimenticati da Napoleone un'amore silenzioso stava germogliando.

Si,avete capito bene...silenzioso...un'amore non dichiarato,non urlato,un'amore senza primo appuntamento,senza fasci di rose recapitati a casa,senza telefonate all'una di notte...
Un'amore non mangiato nei ristoranti a lume di candela
Un'amore non visto tra il buio del cinema
Un'amore non bevuto tra ombrellini e frutta decorata di un cocktail colorato
Un'amore non udito in una canzone frettolosamente ascoltata in macchina
...quindi non so se posso parlare d'amore,so soltanto che vi sto portando a sbirciare un rapporto di un uomo e di una donna intrappolati nell'irreale della realtà.
Sulla collina più alta di Parigi sorge Montmartre,un cucchiaio di libertà riservato agli ultimi sognatori,riservato a chi vuole vivere in stradine lastricate dalla storia,a chi vuole respirare la pennellata fresca e repentina di un pittore che ritrae la tua anima per pochi centesimi....basta un piccolo trenino che parta dalla lussuriosa via del sesso incastonata nel Moulin Rouge che in un batter di ciglia ti ritrovi all'alba dell'800.
Una lunga e ripida scalinata ti porta nel Sacro Cuore..la basilica più intima e magnifica che i tuoi occhi possano vedere...ed è proprio lì...alla soglia di questo splendore i protagonisti di questa storia vivono la loro silenziosa dolcezza.
Lui è Pier,un mezzo busto di un personaggio romano
Lei è Amélie,una francese vestita di bronzo
...no,non sono impazzita e non rileggere perchè non avete letto male...soltanto ho dimenticato di dirvi che vi sto parlando di due mimi.
Dal nascere dell'alba al calar del tramondo i due ragazzi nel silenzio più totale e contro ogni scientifica interpretazione sulla comunicazione danno vita al loro sentimento.
L'uno difronte all'altra per ore ed ore si guardano senza ammicamenti,senza sorrisi compiacenti,senza sospiri a pieni polmoni,senza frasi enunciate,senza pensieri svelati...e tutto davanti ad un pubblico che ammira la loro arte.
Soltanto il tintinnio delle monete lanciate nei piattini ai loro piedi smorza questa fragile concretezza.
Lui ama il suo viso sensualmente zuccherato,la posizione normalmente lussuriosa...ama la compagnia che gli offre giornalmente...
Lei ama la sua simpatia,il suo mettersi in gioco...il suo prodicarsi soltanto per un sorriso...e ama il suo magnianimo altruismo...
Nelle giornate in cui il piattino rimpiange il tintinnio della generosità dei turisti whit il cane randagio di Pier prende qualche spiccio dal suo padrone e lo porta nella ciatola semivuota della sua amata..insieme nel silenzio,insieme nella povertà...
Quando nella notte tarda è ora di smontare le maschere le loro strade si dividono e alla mattina seguente Pier al suo solito posto troverà una baguette incartata...perchè Amélie sa che quei pochi soldini hanno lasciato digiuno il suo stomaco dall'animo signorile.
Nessuno sa se mai si dichiareranno...ma tra i tetti brillanti di rugiada,tra gli uccellini spettatori di mille storie e tra i viaggianti idealisti, Pier e Amélie sono il sorso in più degli assetati sognatori..
...io ho sete di sapere.

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