Hey Luna,non so chi ti abbia dimenticato li,sperduta e sola nel bel mezzo di un cielo troppo grande per non sentir la solitudine...ma questa notte ti faccio compagnia io.
Ti do il peggio di me:metto una canzone malinconica,di quelle che nascono con un giro armonico al pianoforte,incomincio uno dei miei monologhi senza senso che alla fine la birra che ti avrò offerto sarà già troppo calda.
La prima volta che ti ho parlato forse ti avrò chiesto "chissà se sta dormendo?",ora basta aprire un app sul telefono e vedere un semplice -ultimo accesso 23.34- ed allora penso che sono nata nel momento giusto,quando si viveva nell'inconsapevolezza,quando l'amore era fatto di messaggi inaspettati,quando scrivere era un'arte per pochi e non uno status scopiazzato da qualche link su facebook.
Perché come diceva Cicerone "la lettera non arrossisce"...ed allora affidavamo alla carta quello che non avremmo mai affidato al vento.
Sarà per questo che ora nelle mie vene scorre inchiostro.
Non ho domande da farti o carpirti segreti che ti hanno confessato,ho già da render conto al mio sesto senso.
Ho la cattiva abitudine di starmene tra le righe,di ascoltare i silenzi,di leggere quelle comunicazioni non verbali che in un Mondo che corre contro il tempo nessuno riesce a percepire.
Ma soprattutto non si ha la voglia di percepire.
Non ci si siede più accanto alle persone soltanto con la voglia di starle ad ascoltare,bene che vada ti siedono accanto e ti ritrovi taggata in qualche improbabile selfie.
Ti prometto una serata senza telefono,senza i miei problemi,ci saranno solo i tuoi da risolvere,ti terrò la mano quando sentirò la tua voce tremare e ti potrai addormentare senza nessuna paura d'affrontare.
Perché forse ha ragione quel mio amico che dice che l'anima delle persone sono come i tappi smangiucchiati delle penne...tutti a gettarti ansie,a rosicchiare il meglio di te per poi dimenticarti in qualche cassetto tra ricordi di quello che sei e la speranza di quello che vorresti essere.
A me piaci così.
Quando sei un piccolo spicchio timido,quando sei spocchiosa e pensi di avere tutti ai tuoi piedi,quando ti nascondi dietro le nuvole e non vuoi le luci della ribalta o quando non fai neanche un semplice saluto per dire al mondo IO CI SONO.
Su di te ci sono una miriade di leggende,forse è per questo che un po ti assomiglio...tutti parlano di noi,ma in pochi sanno chi siamo.
Ma sai cosa penso?
Che io e te siamo due piccoli punti sperduti nel mondo in cui nessuno riuscirà mai a mettere striscioni pubblicitari,a renderci un terreno su cui edificare...non parteciperemo mai alla Sagra dell'Ovvio.
Lo senti il violino nella canzone?
Io voglio entrare nella vita delle persone come il suono del violino:intenso,suggestivo,intimo.
La conosci la storia di Paganini?
Una sera era previsto un suo grande concerto.
L'orchestra era pronta,il maestro aveva affilato la sua bacchetta,il pubblico se ne stava ansioso nelle sue comode poltrone...quando arrivó lui.
In mano il suo violino.
Incominciò il concerto,quando un tonfo interruppe l'armonia...si era rotta una corda del violino. Il pubblico sobbalzó incredulo,il maestro fermó con un tocco l'orchestra...ma Paganini continuò.
Come se nulla fosse accaduto.
Poi si ruppe la seconda...e poi la terza,come se qualcuno avesse maledetto quella serata.
Ma Paganini non si arrese,andó avanti senza perdere neanche una nota.
Bisogna andare avanti anche quando hai un'unica corda da suonare! Quando pensi che il destino ti rema contro,quando tutto crolla e hai solo macerie e polvere da raccogliere...tu guardati intorno e trova quella corda.
Ecco perché voglio essere un violino...seppur rotto io continuerò a suonare per le MIE persone.
Le MIE persone.
Non servono gesti superbi o fuochi d'artificio,serve costanza.
In una società dove i consigli sono supervalutati,io ti presto solo attenzione. Anche da lontano.
In qualunque posto della terra le mie persone staranno,io saprò sempre come stanno.
Non pretendo qualcosa in cambio,il motto Dot ut Des (io do affinché tu dia) non mi ha mai sfiorato,anche quando avevo respiri troppo corti per voltar pagina,io per loro ci sarei sempre stata.
Basta un sorriso,di quelli senza strutture a ripagarmi...quelli che nascono senza aver la consapevolezza di essere meravigliosamente indimenticabili.
Io sto qui a parlarti,parlo con la Luna,non lo diciamo in giro...potrebbero prendermi per pazza e dar ragione a quel teatrante di William Shakespeare che diceva "folle è l'uomo che parla alla luna,stolto chi non le presta ascolto".
Bhè,si è fatto tardi,se vuoi ti apro un'altra birra e ora scegli tu la canzone...e se vuoi ti insegno il passo moonwalk di Michael Jackson con cui andartene quando arriva quell'imbroglione del Sole...
Shhhhh
1 commento:
non lo so il perchè,ma mi viene da dirti che sei veramente una bella persona
Posta un commento