17 novembre 2013

A braccetto

C'erano due vecchietti,
lei con le rughe truccate e gli orecchini di perla,lui con la camicia a righe e i pantaloni di velluto.
Se ne andavano a braccetto per le vie del paese,parlottando a bassa voce come se non volessero disturbare il paesaggio e quel cielo di benvenuto.
Erano sposati dai tempi in cui si chiedeva la mano e non il conto corrente ed ancora oggi,dopo secoli di vita,avevano qualcosa da dirsi.
Io non so,di che cosa parlassero,ma ero certa che quelle parole sapevano di buono.
Forse parlavano del pranzo da cucinare,di cosa regalare al nipotino oppure di quelle cose semplici che ti riempiono la giornata "è andata via la macchia di sugo sulla cravatta?" "Hai visto come sono fioriti i ciclamini sul terrazzo?" ...e c'era interesse e c'erano degli occhi attenti...e c'era voglia di sapere.
Ora lui non c'è più...ma lei,se la incontro ancora,tra le vie del paese o sbirciata tra gli scaffali del supermercato,ha sempre un sorriso disegnato sul volto.
...come se lui fosse ancora a braccetto,le parlasse dei ciclamini o della cravatta...come se la morte,anche se porta via il corpo,non riesce a spegnere la presenza.
Bhè...questo per dirvi di non accontentarvi mai,di conoscere le emozioni quelle vere e non dei surrogati per costruirvi degli alibi.
I ragazzi di oggi cercano le emozioni forti...l'adrenalina...non capendo che quelle le possono provare tutti,sono come prostitute in svendita.
Corrono in macchina...ma non dietro ad un sogno
Impennano con il motorino...ma hanno paura di innamorarsi
Fumano le canne...ma non riconosco il profumo delle persone che gli stanno accanto
Si sballano in discoteca...ma non hanno mai corso sotto un temporale saltellando sulle pozzanghere.

...l'amore,l'amicizia,il coraggio,il pianto dopo un sorriso,l'odore della pioggia,leggere una poesia di notte,il vento in faccia,le fughe,gli abbracci che rompono le ossa dell'anima,uno sguardo che parla...bhè queste sono rarità,
...e come tali non per tutti.
Poi troverete dei surrogati,che sembreranno emozioni veri...ma saranno solo un modo per non farvi sentire soli.
...e mentre starete al supermercato o in giro per le vie del paese,non avrete quel sorriso dipinto tra le rughe.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ho pensato ai miei nonni. Ancora oggi mia nonna piega sotto il cuscino il pigiama di mio nonno che è morto 6 anni fa.
Ed è vero che sorride,sorride come se fosse ancora innamorata.
Bellissimo post e grazie per avermi fatto riflettere.
La bellezza di questo blog è che parli di tutto e non sei mai banale. Qui si respira libertà e non c'è nessuno a cui chiedere permesso per entrare. Fai sentire a casa.

cristina ha detto...

leggere questo post mi ha messo un pò di tristezza perchè ho capito che sono sola,si ho tanti amici,un ragazzo,ma di quelle emozioni che tu parli io non conosco neanche l'esistenza.
Niente farfalle allo stomaco,niente brividi,niente abbracci che ti entrano dentro,niente corse sotto la pioggia.
non ho nessuno che mi parli come parli tu

Anonimo ha detto...

sarai una bellissima mamma <3

Dani ha detto...

Sempre detto che alla fin fine siamo tutti soli o per lo meno circondati da quei surrogati di cui parli. L'emozione vera non è rara, ma manca. Perché non si è più capaci o semplicemente e un impegno troppo difficile oggi, notarla e apprezzarla. Un bacione 💚

jess ha detto...

facciamo un incontro tutti insieme? Io voglio vedere anche mister x!! Voi due siete uno spasso

vale ha detto...

nella maggior parte dei casi quando troviamo queste emozioni vere non le riconosciamo e mandiamo tutto a puttane

guss ha detto...

Quando ho letto questa storia ho subito pensato che sarebbe stata un gran cortometraggio,con la tua voce di sottofondo e l'immagine strappate di questi vecchietti dalla vita comune. E mi sono immaginata la vecchietta mentre fa la pasta in casa e sorride.Forse sta cucinando il piatto preferito del suo povero marito o solamente lo sento vicino a lei che borbotta qualcosa.