in questa domenica di acqua e neve,di freddo e vento,di alberi spogli e di negozi inbellettati...ho visto quel piccolo corpo raggrinzito da rughe e perduta speranza,un corpo su quel letto di lenzuola che puzzano di morte e disinfettante e ho pensato...
ho pensato a quante cose avrebbe voluto fare,a quanti ricordi persi nella nebbia della malattia non torneranno più,a quante parole vorrebbe gridare,ma si perdono nell'afonia della stanchezza ...
capelli bianchi raccolti confusionariamente con amore,un viso pallido e due occhi che camminano veloci per non sentirsi soli,pelle persa in un mucchietto di ossa...e noi con delle bellissime divise verdi che nonostante gli studi,la professionalità,la tecnica...non possiamo far nulla.
siamo tutti impotenti difronte agli addii,l'unica cosa che ci rimane di fare è arrivarci non avendo rimorsi,vuoti,sensi di colpa,frasi singhiozzati nelle viscere,sentimenti muti e con un cuore che non ha messo mai un punto alla fine di un discorso.
il domani legato ad un ago in un braccio,a sogni persi in farmaci salvavita,al rintocco dell'anima che si perde con l'allarme del monitor...un domani incerto che non ti da neanche la forza di fare gli ultimi saluti.
questo mestiere ti mette davanti alla realtà,è un pugno nello stomaco,è uno specchio che riflette le risposte prima delle domande...capisci che la malattia è lontananza.
ti allontana da quello che avresti voluto fare,ti allontana dalle albe e ti avvicina ai tramonti,ti chiude le porte e sfuma i colori nei toni più cupi,ti sfugge dal tempo ed accorcia gli spazi...
orgoglio e pregiudizi da buttare nel cesso,piedi puntati e lucchetti al cuore da frantumare in mille pezzi...perchè quel corpo di ossa perse su quel letto non le dimenticherai così facilmente
"...alza lo sguardo,difendi con l'amore il tuo passato..e io da qui ti sentirò vicino"
1 commento:
la malattia oltre a portarti via a volte ti fa morire con il rimpianto di ...
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