07 settembre 2011

cecità

Il passar del tempo può dissolvere la nebbia davanti a te o può farti cadere nel baratro più profondo … le risposte alle mille domande che fanno autoscontro nella tua testa le avresti pure però è difficile accettarle.
Accettare la tua cecità … cieca nel non aver visto che la casa che ti sembrava di marzapane era solo fango e tempesta … che i cuori che ti sembravano di cartapesta così da proteggerli dal mondo invece erano spade che ti avrebbero da li a poco inflitto il più grande dolore … cieca per aver scambiato utopia per affetto … per aver donato tempo e certezze in cambio di bugie e noncuranza.
Lo sai che non sei sola,ci sono così tante persone a muoverti la terra sotto i tuoi piedi che il rumore è assordante,ma la tristezza rende vigliacchi.
Codardi nel non accettare aiuto,nel non afferrare le mani di chi ti vuole risollevare e curare le tue ginocchia sbucciate,guardi tutto e tutto come se fosse infinito … orizzonte da non poter neanche sfiorare con un dito o con l’immaginazione.
Dovevi stare più attenta! Solo tu potevi crederci! Rimproveri che echeggiano nell’anima e non riesci neanche a far nascere in te quella sana e risollevante cattiveria … ti copri di mutismo e silenzio per non gettare merda in chi invece non si è fatto nessun scrupolo ad accartocciare il tuo cuore … non raccontar nulla per non screditare … e vivere di apparenza per non dover dare spiegazioni.
Ma è questione di tempo … prima o poi la maschera sarà così usata da non celare più nulla.

Nessun commento: