17 agosto 2006
IN OGNI PICCOLO PARTICOLARE
Solo,tra le lenzuola di seta nere,si avvolgeva in preda ad un vento di solitudine,allungava la mano sul cuscino a cercare quei riccioli selvaggi che amavano raggomitolarsi tra le sue dita...ma trovava solo il freddo del vuoto,il gelo dell'abbandono...solo,nei suoi ricordi sperduti nel profumo lasciato sulla menzola del bagno,solo nel cassetto lasciato aperto in quel giorno di addio,solo nel mozzicone di sigaretta fumata frettolosamente...
...era solo,ma la sua mente non lo accettava,viveva ad occhi chiusi,vedeva il mondo tra la fiamma di quella candela rimasta accesa...si,era accesa quando per la prima volta gli aveva detto "in ogni piccolo particolare"...perchè non amava dire ti amo.
Lo trovava banale,troppo scontato per una coppia come loro,ti amo è stato usato in ogni film d'amore,è uscito dalla bocca di qualsiasi attore,consumato nei ritonelli estivi,scritto nei muri di ogni città,scarabocchiato nei monumenti dissacrati,nei bigliettini di san valentino,nelle suonerie dei cellulari e tra i caratteri degli sms...per loro voleva qualcosa di più,qualcosa che racchiudesse l'orgoglio del presente conquistato con la forza,sottolineasse il rapporto speciale che avevano costruito contro i pregiudizi degli altri,i primi baci a labbra tremanti in mezzo alla strada,le mani intrecciate nella fila alla posta e gli sguardi strazianti davanti all'addetta dell'anagrafe che non capiva la loro unione...per loro non c'era privacy,riservatezza,intimità,ma solo spiegazioni da dover dare ogni minuto della loro esistenza.
...ecco perchè lo amava in ogni piccolo particolare e glielo disse così:
entrò dalla porta di casa alla stessa ora come ogni giorno,incravattato nel ruolo di rappresentante che si era creato e vide petali di rosa sparsi sul pavimento..li percorse annusando l'aroma di vaniglia che aleggiava nell'aria fino a quando i petali lo condussero sulla soglia del bagno.
Un cartoncino appeso sulla porta recitava IN QUESTO RICORDO MI PERDERO'..aprì la porta e... tra la penobra delle candele e l'aroma dell'incenso
c'era Andrea vestito dei suoi muscoli e del suo sorriso dolcemente accattivante,si avvicinò con quel passo rindondante che accompagnava ogni battito di cuore e incominciò a spogliarlo...fece scivolare tra le braccia la giacca di velluto blu,disfò il nodo della cravatta con la stessa facilità con cui un prestigiatore tira fuori dal suo cilindro un coniglio bianco,si inginocchiò ai suoi piedi come una vera geisha e gli tolse le scarpe e i calzini,sbottonò i pantaloni e li fece scendere lentamente accompagnando il loro percorso con la voglia dello sguardo...si alzò non perdendo mai di vista il suo uomo e lasciò che fosse lui stesso a togliersi l'ultimo indumento.
Perchè non voleva una serata di solo sesso,ma era una serata da ricordare,una serata regalata,sussurrata,goduta,degustata da ogni percezione,una serata rammentata in tutti i cinque sensi.
Entrarono nella vasca colma di acqua calda e schiuma bianca che si posava lieve sulla loro pelle,Andrea e Matteo erano finalmente liberi di amarsi senza occhi indiscreti che li osservavano come opere da baraccone,si accarezzavano con il naso come in una danza africana di annunciazione,i loro visi erano così vicini da essere l'uno l'ombra dell'altro fino a quando Matteo passò la lingua sulle labbra del suo compagno come a degustare un cono straboccante di panna..un bacio lento e sensuale che innescava in entrambi il tipico sfarfallio nello stomaco che molti poeti da secoli chiamano amore...i corpi si unirono in un sesso tantrico che risvegliava l'orgasmo nella sua celebrazione.
Nel silenzio interrotto soltanto dai colpi ritmati dei loro colpi..Matteo sussurrò "in ogni piccolo particolare" una frase che abbracciò quella serata magica che ora è soltanto ricordo.
In questi ricordi Andrea si perdeva e sapeva che la fine di questa storia era solo colpa sua,colpa della sua paura di non sentirsi libero di amare,di non imporsi davanti gli occhi giudicanti della madre e di un padre che vedeva l'uomo come l'amante di ogni gonna che passava vicino a lui;andrea era un pulcino che non sapeva prendere il volo,non sapeva sbattere forte quelle ali e andar via da chi sottolinea anormale ciò che non è uguale a lui.
Ora tra quelle lenzuola di seta nere doveva decidere se vivere o rimembrare...
Ho iniziato a scrivere questa storia perchè ero stanca di leggere storie di gay in cui la parola più pulita era cazzo,stanca di vederli dipingere come una cosa sporca così in una sera con 39 di febbre ho delirato questo racconto;non so cosa ne sia venuto fuori,ma spero soltanto di aver descritto una storia d'amore di una coppia di omosessuali senza la volgarità che normalmente gli si addossa.
E' una storia nata anche vedendo questo video(clicca) in cui i soggetti non sono chiari,potrebbero essere di sesso opposto oppure no,ma si percepisce la sensualità e la tenerezza che tra due persone che si amano dovrebbe esserci...in ogni piccolo particolare.
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3 commenti:
Lo sai che c'hai un bel sito? Te c'hanno mai cliccato sopra? ...
complimenti l'obbiettivo l'hai raggiunto e soprattutto il video che hai scovato è molto bello
Qualunque forma di sentimento se vissuta in "ogni piccolo particolare" (senza falsi moralismi e senza eccessi privi di senso) ha ragione di esistere e tutti abbiamo il dovere di rispettarla!!!TI ADORO BAMBOLINA...
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