24 gennaio 2014

Parola di indiana

Questa è una di quelle notti in cui decidi di andare a letto presto per riposarti un po,ma ti ritrovi inesorabilmente con gli occhi spalancati e la testa piena di pensieri.
Dicono che tutto questo succede perché dall'altra parte della mia finestra c'è qualcuno che mi pensa...avrò l'amore di qualche sonnambulo.
Giorni fa ho letto delle righe scritte da una indiana e me la sono immaginata sotto la pioggia,a ballare senza musica gridando alla luna tutto questo:

" Non mi interessa cosa fai per vivere, 
voglio sapere per cosa sospiri, e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore. 
Non mi interessa quanti anni hai, 
voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l’amore, per i sogni, per l’avventura di essere vivo . 
Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna, 
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita, o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro. 
Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio o il tuo; 
se puoi ballare pazzamente e lasciare l’estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirci di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani. 
Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera. 
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere autentico a te stesso, 
se puoi subire l’accusa di un tradimento e non tradire la tua anima. 
Voglio sapere se sei fedele e quindi pieno di fiducia. 
Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non è bella tutti i giorni,
se sei capace di far sorgere la tua vita con la tua sola presenza. 
Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo o mio, 
e continuare a gridare all’argento di una luna piena: si! 
Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai, 
mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due, e fare quel che si deve fare per gli altri. 
Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui, 
voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere. 
Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove, 
voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l’ha fatto. 
Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso 
e se veramente ti piace la compagnia che hai nei momenti vuoti. "
...e forse anche noi,senza piume in testa e senza una tribù alle spalle,dovremmo pensare così...pensare oltre la realtà,pensare con gli occhi ed agire di cuore.
Siamo sempre tutti pronti a giudicare,a dire chi sono i buoni e chi i cattivi,a dire con superbia "io non lo farei mai"...ma MAI è una parola così aleatoria che ne il destino ne la ragione può ben conoscerla.
Non interessatevi al superfluo,agli occhi chiari e al conto corrente...chiedetevi se vi renderà felici,se saprà ascoltarvi,se sarà così forte da non arrendersi davanti ai tuoi cambi d'umore,se saprà parlare di poesia con la stessa naturalezza con cui parlerà di calcio,se saprà riconoscere il tuo dolore celato dietro un bel sorriso,se saprà coccolarti senza aver nulla in cambio,se dormirci addosso sarà come fare l'amore...
Domandatevi cosa volete dalla vita,oltre la casa ed un bel lavoro...dentro quella casa chi vorreste trovare? A chi vorresti raccontare la tua giornata?
Se la risposta non è al vostro fianco forse è ora di cambiare..di darvi un'altra possibilità di essere felici...perché se non c'è nulla di tutto questo,scendi in strada,sotto la pioggia ed ascolta l'eco di quella bellissima indiana.

2 commenti:

Dani ha detto...

E se fosse proprio 'ascoltare' il problema?

pioggiadaprile ha detto...

Se il problema è ascoltare significa che hai paura di quello che sei realmente e di quello che vorresti fare...perché significherebbe fare delle scelte,dire degli adii,ricominciare,rompere dei rapporti... Ed a volte è più facile far tacere l'anima che ascoltarla