23 gennaio 2014

Non si ricordano i giorni,si ricordano gli attimi

Non so perché io sia qui a scrivervi di una storia finita,forse perché se scrivo sembra che sia ancora realtà o forse perché semplicemente i dolori vanno raccontati per saperli razionalizzare.
Mi chiamo Ariel,ho 28 anni...e non bevo da due giorni.
Sto scherzando!Ma volevo sdrammatizzare questa presentazione stile alcolisti anonimi.
Il mio nome deriva da una passione sfrenata di mia mamma (professoressa stronza di italiano) verso William Shakespeare...nome più azzeccato (non volevo dire che mi ha portato sfiga) non potevo avere,dato che la mia vita è stata un'inesauribile Tempesta.
Mio padre è un preservativo rotto.
La leggenda racconta (mia nonna materna oltre che la dentiera non si teneva neanche un cece in bocca) che mio padre era un'uomo di essenza....spruzzava burro fuso e formaggio nei pop corn,nella bancarella di suo zio in via Veneto.
Io ho un'intolleranza ai latticini.
Comunque ero venuta qui per parlarvi della mia storia d'amore.
Ci facciamo guerra,vomitiamo parole,ma con gli occhi facciamo l'amore...ho il più bel orgasmo pupillare che ci sia stato nell'ultimo secolo...non so come spiegarvelo,chiamatela empatia,alchimia o soltanto "botta di culo" ma basta pensarlo,basta leggere quello che scrive o rivedere una sua foto che io lo sento.
Ed è in quel preciso momento di irrazionalità ormonale che in un attimo mando a quel paese tutto il tempo passato a cancellarlo.
Ok,ok...già vi vedo con quel  sorrisino da donne emancipate con la frusta in mano e la scritta nella maglietta "un vibratore è per sempre",siamo tutte brave a dar consigli tipo "dimenticalo!" "Il Mondo è pieno di uomini" oppure il top del top lo tocchiamo con "non era per te"...ma poi quando tocca a noi,stiamo li a sbavare come un vampiro davanti ad un collo.
Lui è Guglielmo,per gli amici Gu,per me Brutto Stronzo...ma in modo affettuoso è.
Ci siamo incontrati per caso e per caso innamorati...
io vivevo,lui annaspava
io mi lasciavo travolgere,lui scappava
Io iniziavo,lui finiva.
Un amore a puntate,come quei telefilm alla televisioni che li guardi per sapere come andrà a finire e ti ritrovi davanti ai titoli di coda a bestemmiare e ad aver voglia di cioccolata.
Sono ingrassata tre chili.
Sfiga vuole che a me lo stomaco non mi si chiude,anzi...mi hanno arrestato per vagabondaggio dentro una pasticceria.
Ho capito che lasciarsi andare non è poi così semplici,devi fare i conti con te stesso perché quando ti innamori sei nuda,completamente nuda ed in balia di un terremoto che sta crepando le tue mille maschere e porta a galla le paure che con gli anni avevamo assopito.
Sapete perché penso che sia una bellissima storia d'amore?
Perché io conosco il peggio di lui.
Il peggio lo "regali" alla persona che sai non potrà mai usarlo contro di te,quella che non ti giudica...il peggio lo regali a chi già,ha amato il tuo meglio.
Se sei stronzo con me ben venga...è li il bello,ho tutti i pezzi del puzzle perché come disse qualcuno "quando si arriva a conoscere il peggio di una persona,si hanno due possibilità:liberarsene definitivamente o cominciare ad amarla per davvero"
Inutile dirvi la mia scelta.
Questa è la mia storia,la storia di Ariel e Gu,di Tempesta e Brutto Stronzo...una storia di liti e lenzuola stropicciate,di sciarpe e calzini,di silenzi e urla,di schiaffi e carezze,di vorrei,ma porca puttana non posso...questa è la mia storia vissuta pensando come una saggia,ma agendo come una folle.




3 commenti:

Anonimo ha detto...

sono morta dalla risate e allo stesso tempo mi hai fatto riflettere. Io amo come scrivi.

lei ha detto...

penso che sei l'unica che riesce a farmi ridere parlando d'amore e mettendo all'aria tutte le mie paure. Grazie,era una serata triste e mi hai fatto ridere ed emozionare in un attimo

faber ha detto...

tu sei il più bel esempio che i sentimenti non vanno abbreviati in TVB o TA.