E’ l’1:41 e la primavera sembra bussare alla finestra.
L’aria che sfrontata entra in questa camera senza essere invitata riempie i miei polmoni di una fantasia inaspettata che scaccia Morfeo dagli occhi impigiamati e mi dona nell’abbraccio di un Eros senza confini.
Ho quasi la certezza che questo angelo alato sia alle nostre spalle e scocchi le sue frecce là dove vede cuori appetibili d’amore.
L’amore inteso come quel sentimento sconfinato verso chi cammina nella tua stessa direzione,l’amore puro verso una madre,passionale verso un uomo,l’amore incondizionato per un figlio,l’amore compiaciuto di un amico.
L’amore non è perfetto,è eticamente scorretto,l’amore è prepotente,invidioso ed invidiato.
L’amore è un pugno nello stomaco o lo sfarfallio di un sussulto…è una lacrima che riga il viso,un sorriso esploso nell’incertezza.
..è tutto e il contrario di tutto,è un “come stai?” quando il mondo non si accorge di te,è un silenzio di parole e un rumore di sguardi.
L’amore è vigliacco,pauroso,è il volo di una piuma o l’appariscente ruota di un pavone.
L’amore è aspettare…è dolore…orgoglio…è vivere con il naso all’insù…
…è non dire mai addio,è lasciare sempre uno spiraglio dove far trapelare luce ed emozioni,l’amore è cercare e lasciarsi trovare,è far del male con l’immaturità dei sentimenti,è togliere gli ostacoli dal cammino dell’altro senza farsi vedere
…non ha un vincitore,l’amore è cantare la stessa canzone in una sera di eclissi di luna con le stesse stonature,è una telefonata in piena notte,è una mano sulle spalle,un abbraccio nascosto,l’amore sono le parole non dette.
E’ addormentarsi tra le sue braccia e risvegliarsi con il cuscino intriso del suo profumo,è una ninna nanna stonata che sa cullare sangue del tuo stesso sangue,è non scegliere la tua sorte,ma vivere il domani in balia del destino.
L’amore è questa penna che scorre velocemente su di un foglio voglioso di parole,è l’amica che combatte il male del secolo nonostante sia stata privata della sua femminilità,è l’amante nascosto perché “la bellezza delle cose ama nascondersi”,è la mamma che mi copre quando mi addormento sul divano,è chi mi difende anche se non conosce il mio nemico
E quando non si conosce l’amore..
Frasi che ora sanno d’inutilità,
Di desideri tiepidi già smossi.
Lei si riveste,
ormai non la diverte più.
Probabilmente lui vorrebbe anche ricominciare.
Alibi che attenuano l’oscenità
Riflessa intorno alle bottiglie vuote
Dai suoi vent’anni opachi e rispettabili:
Così si sa che c’è qualcosa che non va.
La notte schiude le sue braccia fragili
Tra le emozioni che si intrecciano
E lei confonde spesso forza ed esperienza
Per tutti gli uomini osservati da sotto.
Si nutre di cose che fanno male
E ama quando è l’ora di odiare,
Si nutre di cose che fanno male
E odia quando è l’ora di gridare.
Abiti firmati d’inutilità
Riscattano un affetto che ora latita.
Buone maniere che sono sempre le stesse:
Da sempre sa che c’è qualcosa che non va
La notte che sorride ha denti fragili
Per tutti i calci che l’aspettano.
Generalmente lei non dà la confidenza
A tutti quelli che si atteggiano troppo.
Si nutre di cose che fanno male
E ama quando è l’ora di odiare,
Si nutre di cose che fanno male
E odia quando è l’ora di gridare.
Solo una cosa so di sicuro:
vorrei raschiare la mia faccia contro il muro.
Solo una cosa so di sicuro:
lasciare andare tutto il mio dolore contro questo muro.
So di sicuro: lasciare andare la mia faccia contro il muro.
Solo una cosa so di sicuro:
vorrei raschiare tutto il mio dolore contro-questo-muro.
Bocche dal sapore d’eventualità appiccicano sguardi,
l’aria è satura.
Quasi vorrebbe la scoprissero gettarsi in pasto giusto il tempo di ricominciare.
A casa questa notte non ritornerà.
In viaggio fuori-serie verso nessun posto.
Narici rispettabili festeggiano:
Così si sa che c’è qualcosa che non va.
La notte scivola sugli occhi gravidi,
Gonfi di amaro che rovesciano.
Generalmente lei riserva indifferenza
A tutti quelli che si stringono troppo.
Si nutre di cose che fanno male
E ama quando è l’ora di odiare,
Si nutre di cose che fanno male
E odia quando è l’ora di gridare.
È l’aria della notte della sua città che punge come un senso d’inutilità.
È l’aria della notte della sua città che punge come un senso d’inutilità.
È l’aria della notte nella sua città
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