ho un pigiama violetto,di quel viola che ormai spopola in ogni dove,due ciabatte che neanche le mie bisnonne avrebbero portato..e mi sono ritrovata ad ascoltare una canzone,una di quelle canzone dimenticate nei cassetti della memoria,che quando te ne stavi nella tua cameretta ascoltavi nelle cuffie del tuo registratore a cassetta...una canzone rimasta in sordina,conosciuta solo dai più assidui curiosi di musica,che non si sono mai fermati a "quello porta sfiga" e hanno amato Marco Masini nella sua tragica realtà,quel Masini che firmava le nostre idee sopra pentagrammi di note...era la nostra voce d'adolescenti.
Mi sembravi alto altissimo quando ero piccolino
eri il mio gigante buono che giocava a nascondino
mi batteva forte il cuore mentre stavo ad aspettare
felice di nascondermi ma anche di farmi trovare.
Ti sentivo forte e a volte mi facevi un po' paura
ma eri il mio cavallo docile e il tappeto la pianura
e scendevo e camminavo nelle tue scarpe pesanti
fra colline di poltrone coi miei passi da gigante.
Era dolce era dolcissimo lo ricordo e te lo dico
eri il mio più grande eroe eri il primo vero amico
Sei però rimpicciolito
i primi anni della scuola tornavi tardi a casa
e la mamma sempre sola
mi svegliavo d'improvviso e vi sentivo ancora urlare
eri sempre più nervoso e non mi stavi ad ascoltare
Altre volte mi picchiavi e le tue parole dure
spalancavano soltanto una vita di paure.
Eri assente irraggiungibile
io ti odiavo e te lo dico
eri in sogno l'uomo nero eri a un tratto il mio nemico.
E ho portato come un lutto il tuo sangue nelle vene
ma il mio cuore per dispetto ti voleva ancora bene
e ora babbo te lo scrivo come quando ero bambino
come quando per trovarci giocavamo a nascondino.
E ora è freddo anzi freddissimo
piango mentre te lo dico
cosa aspetti ad arrivare babbo se mi sei amico
Era dolce era dolcissimo
l'ho capito e te lo scrivo
quante volte io dovrò morire per sentirmi ancora vivo?
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