Arriva immancabilmente la fine dell'anno ed incominci a fare le sottrazioni di quello che hai perso e la somma di quello che hai ricevuto...e vuoi o non vuoi i conti non portano mai.

Ti riproponi di essere selettivo e di non dare in pasto il tuo cuore al primo millantatore di buoni sentimenti,ma alla fine chi vuole mettertela nel culo si maschera sempre da brava persona.

Credo che la colpa non sia loro,ma penso che in giro ci sia una gran bella ignoranza:si parla tanto di amore e di amicizia,ma poi realmente chi lo sa cosa sono?

Saranno una leggenda come Babbo Natale?

Saranno una rarità come l'eclissi solare?

Ma basterà realmente un po di alcool,una fetta di panettone e quattro cazzate a far di te il mio miglior amico?

Ma anche no.

"E’ la molla della vita, il coraggio. Accendemmo il fuoco perché avemmo il coraggio. Uscimmo dalle caverne e piantammo il primo seme perché avemmo coraggio. Ci gettamo in acqua e poi in cielo perché avemmo coraggio. Inventammo le parole e i numeri, affrontammo le fatiche del pensiero, perché avemmo coraggio. La storia dell’Uomo è anzitutto e soprattutto una storia di coraggio : la prova che senza il coraggio non fai nulla, che se non hai coraggio nemmeno l’intelligenza ti serve.

E il coraggio ha molti volti : il volto della generosità, della vanità, della curiosità, della necessità, dell’orgoglio, dell’innocenza, dell’incoscienza, dell’odio, dell’allegria, della disperazione, della rabbia, e perfino della paura cui rimane spesso legato da un vincolo quasi filiale.

Però esiste un coraggio che non ha niente a che fare con quei tipi di coraggio : il coraggio cieco e sordo e illimitato, suicida, che nasce dall’amore. Non ha confini il coraggio che nasce dall’amore e per amore si realizza. Non tiene conto di alcun pericolo, non ascolta nessuna forma di raziocinio. Pretende di muovere le montagne e spesso le muove."

Coraggio.

Ecco io mi circonderò di persone che hanno coraggio.

Perché ci vuole fegato ad aver cuore.

penso che l'amore e l'amicizia,non sono come il postino che ti bussa due volte e ti lascia la ricevuta se non ti trova a casa...sono un qualcosa di naturale,che nasce senza chiederti permesso,senza un vero perché...e se non li afferri difficilmente ritorneranno una seconda volta.

Perché ci vuole coraggio?

Perché bisogna dividere per due,bisogna trovar tempo e spazio,bisogna pensare al plurale,bisogna sacrificarsi e rendere conto a qualcuno che non sia te stesso.

Bisogna avere la maturità di rinascere,di costruire qualcosa di nuovo,di far spazio nei cassetti e nei ricordi...di dare senza aver la presunzione di ricevere,perché quando vuoi bene non pensi a cosa sia giusto o sbagliato...agisci e vaffanculo i buoni propositi e tutte le tecniche.

Ed allora dico addio a chi pensa che il non dire non sia una menzogna,a chi ti usa per la tua maturità e ti mette in un cassetto insieme ai calzini vecchi e alle mutande bucate,a chi pensa che la quantità vinca sulla qualità, a chi non riesce ad essere se stesso neanche davanti ad uno specchio,a chi si circonda di qualunquismo perché uno sguardo attento fa sempre un po paura, a chi da tutto per scontato e non si accorge dei tuoi occhi tristi,a chi da una botta al cerchio e una botta alla botte perché per schierarsi ci vogliono i coglioni,a chi pensa che circondarsi di tante persone non ti faccia sentir solo,ma la solitudine non é una questione di spazi,ma di anima...ed allora penso che alla fine i conti torneranno,che siano sottrazioni o somme,il risultato sarà sempre un po di esperienza in più.

Perché in questo nuovo anno,dopo aver ascoltato le storie ed i problemi di tutti ed aver scritto le emozioni degli altri,vorrei qualcuno che mi dicesse "...allora,raccontami tutto"